
Adilson Ferraz ha 25 anni, è nato in Angola ed è un ingegnere meccanico. Quando era un bambino iniziò a pedalare con i suoi amici quasi per gioco. Da allora Adilson ha deciso di provare a diventare un ciclista vincendo anche il Campionato Nazionale Junior. I suoi genitori lo hanno sempre supportato in questa scelta anche se reputano il ciclismo uno sport pericoloso, soprattutto in Angola dove il selvaggio traffico stradale rappresenta un grandissimo e costante pericolo.

Adilson ama sognare in grande e un giorno spera di poter partecipare ad una corsa a tappe importante in Europa o in Africa. Per adesso però, si limita a pedalare con
il Josué Da Jair Transporte Team e a terminare i suoi studi.

A marzo ha partecipato ad una gara UCI per la prima volta nella sua carriera. Si tratta del Tour of Egypt, una gara molto difficile soprattutto per il forte vento – dice Adilson – ma grazie a Dio tutto è andato bene e abbiamo centrato il terzo posto in classifica generale con Igor Alberto Silva.

Il suo idolo ciclistico è Michele Scarponi mentre il suo libro preferito è ‘Seja Líder de Si Mesmo’ (‘Tu sei un essere speciale’) di Augusto Cury. Oltre al ciclismo gli piace guardare le partite di calcio in televisione, sperando un giorno di essere visto sullo schermo dalla sua famiglia, magari durante il Giro d’Italia.
by Pietro Fasola