Oggi scatterà l’edizione numero 99 del Giro d’Italia con una cronometro di 9.8 chilometri a Apeldoorn in Olanda.
VIAGGIANDO CON IL GIRO. PUNTATA 1 – APELDOORN
Carta d’identità di Apeldoorn
- Stato: Olanda
- Regione: Gheldria
- Superficie: 341,13 km²
- Abitanti: 156 355
- Densità: 458,34 ab./km²
Apeldoorn è una municipalità dei Paesi Bassi di 155.775 abitanti, dei quali 136.208 nella città di Apeldoorn e gli altri nei villaggi di Beekbergen, Loenen, Uddel, Hoenderloo, Lieren, Klarenbeek e Hoog Soeren. Apeldoorn è situato nella provincia di Gheldria. La città di Apeldoorn è il capoluogo del comune, una dei più grandi comuni dei Paesi Bassi. Gran parte del territorio del comune è di tipo rurale. Una parte di esso si trova nel Parco nazionale “De Hoge Veluwe”. La città si trova ad est della regione del Veluwe. La collina più alta nell’area del comune è il Torenberg o Monte della Torre, che si trova 107,1 metri sul livello del mare. Apeldoorn è inoltre il comune più piovoso dei Paesi Bassi.
Parco nazionale “De Hoge Veluwe”
Il De Hoge Veluwe è il parco nazionale più grande d’Olanda, e racchiude al suo interno un museo d’arte (Museo Kröller-Müller), con una vasta collezione di dipinti di Van Gogh e di sculture. Inoltre all’interno del parco vi è una lunga pista ciclabile immersa nella natura e i visitatori possono utilizzare una delle 1.700 biciclette bianche messe a disposizione gratuitamente ed esplorare così le 26 miglia di sentieri.
Palazzo di Het Loo a Apeldoorn
L’antica residenza reale di Het Loo, presso Apeldoorn, in Gheldria, nei Paesi Bassi, venne iniziata nel 1684 su incarico dello statolder Guglielmo III d’Orange e della consorte Maria II Stuart, dal 1688 regina d’Inghilterra. Per i successivi 300 anni, Het Loo servì da residenza estiva della Casa di Orange-Nassau, dal 1815 dinastia regnante dei Paesi Bassi.
Il palazzo è uno dei principali esempi del barocco olandese, che stempera la grandiosità delle grandi regge ad imitazione di quella di Versailles. Ciò nonostante rispecchia la struttura entre cour et jardin (“fra corte e parco”) propria della Reggia di Versailles e dei palazzi parigini dell’epoca. E nonostante una struttura dell’edificio per masse ritmicamente crescenti, ad esprimere la gerarchia degli occupanti cui erano destinati.